Casa

Se bisogna stare chiusi in casa, meglio averla…una casa

Milano.

In tempi di lockdown o “clausura” i più fortunati sono stati quelli di noi che hanno avuto a disposizione giardini, terrazzi, balconi o metri quadrati sufficienti a gestire smartworking e DAD contemporaneamente. Io fino all’anno scorso non sapevo cosa fosse lo smartworking e nemmeno la DAD, quanto cambia il mondo in poco tempo eh?

Immagino una casa da 50 mq con famiglia di 3 persone, genitori lavoratori e figlio in DAD, sarà sicuramente stato difficile, e l’organizzazione degli spazi sarà stata fondamentale.

Il clima di incertezza porta a spendere meno, la liquidità sui conti correnti lo scorso anno è stata altissima, abbiamo praticamente superato il PIL in termini di liquidità giacente sui conti correnti, ne ho parlato in un precedente articolo.

Ma dove metterli?

Beh, a parte il classico quanto non sostenibile “le lascio li a disposizione sul conto” che in realtà determina ormai un costo di gestione, e un rallentamento negli investimenti (denaro non usato, non serve a nulla), in realtà uno dei beni rifugio da sempre considerato il migliore torna a crescere, ossia il mattone.

A quanto pare, a Marzo 2021 il CRIF attraverso il suo barometro rende noto un aumento di oltre il 50% nella richiesta di mutuo e surroghe rispetto al 2020. Insomma, saremo pure spaventati ma la casa, soprattutto la prima casa, quella è irrinunciabile. Personalmente sono d’accordo, l’aver investito anni addietro nell’acquisto di un appartamento mi ha permesso di vivere con meno stress la situazione di stop forzato. Ma la mia non è stata solo lungimiranza, quanto in realtà l’essere entrato nel mondo del lavoro nel lontano 2005 ed aver attraversato un primo dramma economico-sociale con la crisi del 2008 (arrivata con forza nel 2010 in Italia).

Sono sempre stato un appassionato del mercato immobiliare (Real Estate per gli addetti) e mi affascina vedere come si modificano le richieste di appartamenti, località e metrature negli anni. Io ad esempio ho rinunciato alla vicinanza alla Metropolitana per avere maggior metratura e box, che altrimenti in città non avrei potuto permettermi, e ho avuto fortuna.

Proteggersi, mai come ora è indispensabile

Chi compra la prima casa, spesso si trova a trattare anche una polizza assicurativa sul proprio acquisto (anzi, investimento), il problema sta nel fatto che le polizze fatte in banca spesso coprono solo i danni come incendio, scoppio o altri a favore della banca, in pratica è la banca che si protegge, a spese del cliente.

Altro punto di discussione è il fatto che questi prodotti vengano venduti dalla banca stessa, in forme poliennali, inserendoli come costi (e quindi pagando un interesse).

Peccato che non siamo obbligati a farla con la banca, ne a fare un contratto di tanti anni finanziandolo. E’ possibile farne uno personale, vincolandolo a favore della banca, ma annuale.

Le differenze? Facile:

No interessi: pagandola ogni anno non si pagano interessi perchè non è un importo finanziato
Possibilità di cambiare assicurazione ogni anno
Possibilità di modificare la polizza a piacimento
Costi delle assicurazioni…spesso di molto inferiori a quelli delle banche (provare per credere).

Insomma, non accettare subito l’offerta bancaria può rivelarsi una scelta vantaggiosa.

Occorre poi proteggere il proprio investimento con una copertura su misura in cui il beneficiario siate voi proprietari, non la banca. Responsabilità Civile, danni da acqua, fenomeno elettrico e incendio tanto per citare qualche garanzia indispensabile.

Avere investito tutti i propri risparmi in qualcosa e poi non proteggerlo…è un grosso azzardo. Polizze complete per appartamenti da 100 mq possono costare anche meno di 200 euro, eppure paghiamo cifre enormi per le polizze RCA…a me è sempre sembrato strano pagare a occhi chiusi migliaia di euro per il furto dell’auto, e non avere una copertura sull’investimento più importante, la casa.

Parliamone, contattami!

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