Il Quasi Smart Working
Cornaredo, Inverno nucleare lockdown 2020.
Ok, il “fungo atomico” non sarà quello reale ma dell’economia nazionale, e non si parla nemmeno dei famosi “funghetti” di Antonio Albanese.
Da mesi siano sottoposti ad un susseguirsi di DPCM che, come acronimo, libera la fantasia di ogni blasfemo che si rispetti.
Da altrettanti mesi siamo costretti a lavorare in modo nuovo, anche imprevisto (almeno a Marzo/Aprile) dove abbiamo dovuto organizzarci spazi di lavoro in posti non sempre adatti o comodi.
In ordine ho saputo di persone che hanno lavorato col proprio portatile in balcone (si, anche col freddo), in bagno, in un ripostiglio, uno addirittura in un box auto.
Si perchè smart working dovrebbe significare lavoro fuori dall’ufficio, in maniera smart, intelligente appunto. Ma quello che stiamo facendo si avvicina probabilmente al “telelavoro” inteso semplicemente come lavoro fuori dai locali dell’azienda.
Ed a Marzo, quando nessuno se lo aspettava, la fantasia di trovare un luogo non ha avuto confini.
Così come non hanno avuto limite neppure le immancabili figuracce fatte in video chiamata, galeotte furono le webcam integrate e chi le inventò… Non a caso molti programmi hanno creato un sistema per sfocare lo sfondo evitando qualche volta “gaffe” da primato…ma non sempre. Provate a fare una ricerca su youtube e ne vedrete delle belle.
Ma voi vi chiederete, che diavolo c’entrano le figuracce con le assicurazioni?
Beh proprio nulla. Non ci saranno coperture assicurative che potranno disattivare una webcam se, durante una videoconferenza, il gatto vi sale in braccio miagolando tutto il suo disappunto in diretta (si, è successo a me).